CONSIGLI PER UN BUON SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

 LA FAMIGLIA, UN ELEMENTO FONDAMENTALE: Il trattamento logopedico non può e non deve in alcun caso prescindere dalla collaborazione dei genitori, sono loro che stanno a più contatto con il bambino, che lo crescono e lo educano e sono loro che devono dare man forte al Logopedista nel percorso di trattamento delle difficoltà del figlio, seguendo le indicazioni che lo specialista fornisce loro.Ci sono delle piccole accortezze che tutti i genitori, e in particolar modo quelli dei bimbi in difficoltà, dovrebbero seguire per avere un ruolo di supporto nello sviluppo linguistico del proprio figlio. In realtà molto spesso, già spontaneamente mettiamo in atto dei comportamenti utili alla stimolazione del linguaggio ma essere consapevoli può aiutarci a rinforzare questi comportamenti e ad arricchirli ulteriormente.

MANTENERE IL CONTATTO OCULARE: la prima cosa a cui fare attenzione è proprio quella di guardare negli occhi il proprio bambino mentre gli parliamo e mentre lui parala a noi, del resto lo sguardo è la prima cosa ce si instaura nel rapporto mamma-figlio, fondamentale durante l'allattamento al seno, importantissimo nella conversazione.  Guardandovi il bambino impara a prestare più attenzione a ciò che state dicendo., può vedere le espressioni del viso e i movimenti della bocca per imitarli nell'articolazione dei suoni.

CENTRARSI SUL BAMBINO: gli adulti devono mostrarsi pienamente disponibili a comunicare con il bambino, ponendo attenzione ai suoi comportamenti,considerandoli significativi e comunicativi e rispondendo ad essi in modo altrettanto comunicativo. In questo modo si incoraggia il bambino ad esprimersi.


PARLARE TANTO MA LENTAMENTE:  i bambini imparano il linguaggio ascoltando chi gli sta intorno, per questo la nostra produzione linguistica è per loro un esempio da seguire per costruire un linguaggio ricco. E' importante quindi parlare molto al bambino mantenendo però un eloquio lento che gli permetta di avere il tempo di comprendere e mettere assieme tutti gli elementi della frase ( questo perchè i bambini piccoli e quelli con disturbo di linguaggio hanno tempi di elaborazione più lunghi rispetto agli adulti).


PORRE DOMANDE E DARE IL TEMPO DI RISPONDERE: è importante stimolare il dialogo ponendo dei quesiti ai bambini ma bisogna ricordare che proprio perchè questi ultimi hanno bisogno di più tempo per elaborare informazioni,dopo aver posto una domanda aspettiamo il tempo necessario perchè possano comprenderla e di conseguenza formulare la risposta; evitiamo di fare domande incalzanti una di seguito all'altra, creeremmo soltanto confusione.
ASPETTARE CHE ABBIA FINITO E BILANCIARE I TURNI DI CONVERSAZIONE: lasciamo al  bambino il tempo di terminare la frase o il discorso, non interrompiamolo e non finiamo le frasi al posto suo, così lo aiuteremo a comprendere il rispetto del turno nella conversazione.

DENOMINARE CIO' CHE CI STA INTORNO: contribuiremo ad ampliare il suo vocabolario.


DESCRIVERE E COMMENTARE: ciò che stiamo facendo durante le azioni quotidiane: " Adesso ci laviamo le mani,perchè dobbiamo mangiare"  "Sai cosa ho preparato ? " " La pasta al pomodoro che ti piace tanto !" In questo modo gli forniamo un modello per la costruzione della frase e del dialogo e facilitiamo l'apprendimento di parole.


RIPETERE AL BAMBINO PAROLE O FRASI CHE LUI HA SBAGLIATO:  siamo noi che diamo un modello corretto e quindi siamo noi che dobbiamo ripetere e magari arricchire quelle espressioni o quelle parole che il bambino sbaglia, NON CHIEDERE A LUI DI RIPETERE O DIRGLI CHE HA SBAGLIATO,  diventerebbe per lui noioso e frustrante.


LEGGERE: leggere insieme al bambino libri con immagini che possono essere descritte, con il racconto gli forniremo un modello per la narrazione di storie ed eventi personali e con le figure una traccia grafica da seguire per non perdere il filo del discorso.


ATTENZIONE AI VIZI ORALI: non protrarre a lungo l'uso del ciuccio o del biberon ( l'ideale sarebbe non oltre i 3 anni e cercare di scoraggiare altre abitudini viziate come il ciucciamento del dito, di oggetti vari, di ciocche di capelli, mangiarsi le unghie, mordere le matite  ecc.. tutto questo per evitare lo sviluppo di difetti di pronuncia e di deglutizione deviate che hanno un impatto sulla forma e crescita delle arcate dentali.

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